Cass Magda: la tecnica, l'arte, la filosofia

Budo International, num 44, 09/2001
di Federica Caglio

Dimentica di ricordare, ricorda di dimenticare.

In queste poche parole, all'apparenza banali, si riflette il momento più intenso del seminario di guru Cass Magda, tenutosi il 13 maggio scorso a Milano.

Secondo il maestro californiano, un bravo allievo diventa padrone dell'arte quando dimentica ciò che ha appreso durante lunghi anni di pratica, per arrivare ad applicare la sua conoscenza in maniera del tutto naturale.

Con grande coraggio per la prima volta, la Kesa, l'associazione italiana diretta dal maestro di arti marziali sud-ovest asiatiche, Sifu Serafino Fontana, è riuscita a organizzare un evento eccezionale: portare in Italia Sifu Cass Magda per uno stage improntato non sullo spettacolo puro, ma sulla dimostrazione tecnica.

Difficilmente chi non ha partecipato può cogliere l'importanza che ha significato per il mondo marziale: forse, finalmente, sono calate le barriere che gli insegnanti esperti gelosamente creano per proteggere la propria arte dalla diffusione commerciale e dall'assorbimento dei profani. Cass Magda ha dimostrato, nonostante la giovane età, tutta la saggezza dei grandi maestri che non hanno paura di essere "superati" dall'allievo.

Questa giornata, infatti, è servita per conoscere più da vicino alcune tra le più belle arti marziali del lontano oriente: il Jeet Kune Do, il travolgente sistema di combattimento ideato da Bruce Lee; il Pentjak Silat, ovvero gli stili di difesa indonesiani tanto sconosciuti quanto interessanti; il Kali filippino, l'affascinante "arte" dal sapore guerriero che sviluppa soprattutto l'uso delle armi.

Le prime ore sono state dedicate al JKD e alla micidiale strategia dell'attack by drawing: un metodo che sfrutta l'impazienza dell'avversario. Lo si invita a tentare di colpire dove noi lasciamo più aperta la guardia; mentre chi abbiamo di fronte sta per sferrare un attacco dall'esito sicuro, contrattacchiamo senza lasciare una via di fuga.

Le ore centrali, invece, hanno visto salire in cattedra il Pentjak Silat, un'arte marziale che in Italia è poco conosciuta. Principalmente si basa sulla strategia di condurre l'avversario dove noi vogliamo, controllarlo, colpirlo, "addolcirlo" rendere innocuo il suo attacco con una serie di colpi e di tecniche infallibili che variano a seconda dello stile utilizzato.

Le ultime ore del seminario, infine, hanno lasciato spazio al Kali filippino e alle sue affascinanti tecniche di difesa e di disarmo con il bastone singolo: disarmo a croce, disarmo con mano di serpente, disarmo con leve.

Per 6 lunghe ore, dunque, Guru Cass Magda, ha saputo concentrare tecniche di difesa, tecniche di attacco, proiezioni a terra e colpi proibiti; e se ai profani tutto ciò potrebbe sembrare di inaudita violenza, agli appassionati sarà apparso di grande valore.

Nessuno vuole negare la drammaticità che la parola stessa "arte marziale" si porta dietro da secoli; ma se si riesce a cogliere la vera essenza dell'arte che Cass Magda diffonde sapientemente da molti anni e la sua corrispondenza con una cultura millenaria, in questa grande giornata non si può non aver visto la tecnicità, la bravura di un maestro che non insegna solo "mezzi" di difesa, ma che cerca di trasmettere questi mezzi come un qualcosa per conoscere meglio se stessi. Ciò vuol dire che il JKD, il Silat e il Kali insegnano a controllarsi, a vivere la tensione di uno scontro, trasformando la paura in energia in movimento, assumendo contemporaneamente la responsabilità e la capacità di cogliere un obiettivo, verso cui una volta "lanciati", non si può più tornare indietro.

Accade che alcuni maestri a causa della loro bravura, si innalzino a un livello superiore, risultando difficili da raggiungere e da comprendere. AI contrario di questi, Cass Magda è riuscito a tenere tutti più vicino alla realtà: grazie ai numerosi momenti di buon umore, infatti, ha saputo compensare i silenzi e lo stupore con giochi e battute, a dimostrazione del fatto che non è solo un esperto e uno dei più grandi maestri dì arti marziali, ma è anche un essere umano come noi e, come tale, è capace di comunicare con chi ha di fronte.

Dovremmo, quindi, ringraziare Serafino Fontana che, finalmente, ha dato vita alla sede italiana del Magda Institute; insieme ai suoi allievi, ormai ottimi istruttori, ha costituito la Kesa, un'associazione che in puro spirito "magdiano" non vuole creare robot violenti (professionisti della violenza/difesa), ma crescere individui che accolgano a braccia aperte la cultura dell'arte marziale come qualcosa che faccia sviluppare in noi oltre alla capacità di difesa, la consapevolezza che un'arte, seppur marziale, ha qualcosa di buono da dare.

Difficile è, infatti, dimenticare i duecento e passa occhi attenti e sgranati davanti alle incredibili mosse di Cass; difficile dimenticare l'emozione tangibile di chi ha avuto la fortuna di provare una tecnica con il grande maestro; difficile dimenticare l'unico invincibile difetto del seminario: come tutte le cose belle, è durato troppo poco.

Come si può fare affinchè gli insegnamenti acquisti durante lo stage non rimangano solo dei ricordi sbiaditi? Di tutto ciò che abbiamo visto, cosa ci rimane? Ci rimane fortunatamente la Kesa, che ci dà la possibilità di allenarci come Cass e virtualmente con Cass, nella speranza che quest'anno passi in fretta e venga ancora la prossima volta.

Social Links

Vieni a trovarci

Headquarter:
Palestra Thunder Gym
via Mestre, 19/F
Milano