Cass Magda, maestro per la verità

Samurai Banzai Pugilato, Anno XIII, num 9, 09/2002, pp. 103
di Federica Caglio

Settembre 2002: inizia il secondo anno "accademico" della Kesa. Per la parte italiana del Magda Institute quest'anno sarà importante quanto gli altri ma anche più degli altri. Si tratta, dopo mesi di lavoro e sforzi che l'organizzazione di una nuova associazione comporta, di iniziare a raccogliere i frutti di ciò che è stato a fatica seminato. Da qui parte l'impegno a realizzare quei buoni propositi che una scuola seria si pone. Tra questi c'è sicuramente la volontà di trasmettere ai propri allievi alcuni valori e alcuni principi attraverso i quali un buon praticante può aspirare a crescere molto.

La prima e fondamentale "fonte" di questi principi è naturalmente Cass Magda: quando un maestro di arti marziali raggiunge un livello di bravura, di fama mondiale e di consolidamento del sistema che insegna come il suo, possiamo permetterci di credere in ciò che sta dicendo senza obiezioni. Nella sua filosofia, infatti, il maestro americano, trasmette un chiaro messaggio che stimola a riflettere sulla bontà del metodo magdiano.

Cass Magda distingue nettamente tra sincerità e verità: c'è una netta separazione tra un'arte marziale che si basa sulla sincerità di ciò che insegna e una che si basa, invece, sulla verità; da questa distinzione nasce una profonda differenza tra le tecniche e tra le filosofie di scuole diverse. Secondo guru Cass molti sistemi sono buoni, sanno insegnare stili dì difesa e attraverso i loro maestri "dicono" cose giuste; questi sistemi, però, non sono sinceri fino in fondo, in quanto non hanno la capacità di arrivare alla verità. Perchè, viene spontaneo chiedersi, sono anni che consideriamo certe tecniche efficaci e perchè soprattutto ce le insegnano? Ciò vuol dire che molti sifu ci stanno "mentendo"? Beh, se la risposta fosse positiva, non solo si potrebbe accusare Cass Magda di giudicare inopportunamente altri maestri e i loro metodi nel tentativo di "tirare acqua al suo mulino"; in più chi per decenni ha seguito una scuola o un sifu con fiducia vedrebbe crollare tutto ciò in cui ha creduto. Quello che Magda intende dire non è che solo il suo sistema è buono e tutto il resto no: in un'arte marziale, però, esistono molte sfumature che fanno la differenza. Solo quando queste sfumature ci vengono insegnate da qualcuno che cerca la verità, possiamo dire di aver imparato veramente qualcosa di utile sulla difesa personale; solo in questo modo potremmo dire di essere in possesso dei giusti mezzi per difenderci.

Per capire meglio cosa intende Cass Magda con verità prendiamo come esempio due principi che fanno parte del kali filippino: il tempismo e il sacrificio. Nel kali è fondamentale il tempismo, il momento giusto in cui entrare su un avversario che molto probabilmente ha in mano un'arma. Se sbagliamo il tempo, quasi sicuramente ci prendiamo una bastonata o una coltellata che, se ce ne darà la possibilità, ce la ricorderemo per tutta la vita. E' la classica situazione di un colpo di punta all'addome, generalmente il più pericoloso e il più difficile da parare. II nostro maestro ci insegna che per eludere un colpo del genere si deve fare un movimento piccolo e rapido, una rotazione del bacino per evitare il colpo e attuare una pronta risposta. E' importante qui non allontanarsi troppo dall'arma di chi ci è di fronte, non cercare di fare grandi mosse strategiche ma se abbiamo in mano un bastone tenerlo vicino al nostro corpo, roteare le anche, evitare il colpo e andare sull'avversario.

Chi ha provato a fare questa tecnica avrà senza dubbio sperimentato la sua difficoltà; probabilmente si sarà domandato perchè guru Cass insegna di non cercare di allontanare l'arma dell'avversario con un ampio movimento del proprio bastone. Qui entra in gioco il principio del sacrificio che si ricollega alla ricerca della verità: Magda non spiega ai suoi allievi tecniche facili da fare perchè vuole insegnare quelle più vere e più vicine alla realtà. La verità magdiana è che in una situazione del genere molto probabilmente si dovrà seguire il principio del sacrificio: magari il bastone dell'avversario arriverà e sfiorerà il nostro addome, ma se si è applicata la tecnica più reale saremo pronti a rispondere e a uscire comunque vivi da un combattimento.

Citiamo, allora, un esempio dal jeet kune do. Se Cass cercasse di trasmettere solo la sincerità, direbbe che la caratteristica del jkd è la semplicità perchè si basa su tecniche facili che possono essere imparate con un continuo e costante allenamento. Questa è sicuramente un'opinione valida ma è solo sincera. La verità è che nessuno si muoverà solamente sulla linea, per lo meno nessuno che sta combattendo per strada o che si trova nel bel mezzo di una rissa. Cass non nega che quest'arte marziale è molto buona e si basa su dei principi semplici ma ammette che è irrimediabilmente complessa perchè porta con se una serie numerosa di sfumature faticose da vedere. Solo queste, se insegnate, rendono il jkd un sistema completo ed efficace. Leggendo queste affermazioni qualcuno potrebbe accusare Cass Magda di presunzione: solitamente dire la verità è un compito che spetta agli scienziati o ai filosofi. Dal nostro punto di vista, cioè dal punto di vista di chi come la Kesa ha deciso di fondere nel sistema la sincerità e la verità magdiana, il maestro americano assomiglia molto di più a un filosofo che a un insegnante.

Quasi sempre, infatti, chi ha avuto l'opportunità di incontrarlo può testimoniare che il suo insegnamento non è solo tecnico ma anche teorico ed è proprio grazie a questa parte teorica che a volte si riesce a capire il senso pratico di una tecnica e, di conseguenza, a farla propria. Allo stesso modo, i suoi seminari non assumono mai le sembianze di uno spettacolo: con Cass ogni situazione diventa più vera, irrimediabilmente più reale...

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